Segnaliamo una news pubblicata sul sito della Provincia di Rieti sulla polemica in atto relativa al centro intermodale della Bassa Sabina. Il vice presidente del Consiglio provinciale Oreste Pastorelli fa alcune dichiarazioni che meritano di essere riportate (il grassetto è nostro):
“Nel recente confronto avuto con i cittadini durante le elezioni provinciali e regionali la provincia di Rieti e i suoi amministratori hanno parlato chiaro ed hanno raccolto l’unanime parere della cittadinanza circa la necessità di dislocare altrove, ma sempre in territorio reatino e sabino, il centro intermodale. La considerazione che è stata fatta è che spostando il centro di qualche decina di chilometri più a sud si perderanno occasioni di lavoro quali quelle ipotizzate. Tutt’altro!
La provincia di Rieti ha riservato all’area della Vallata del Tevere un diverso e migliore avvenire, che non è quello devastante rappresentato dal centro intermodale, il cui impatto è valutato in quell’ambito particolare e prezioso sotto il profilo naturalistico, del tutto intollerabile.
Lo sviluppo del nostro territorio è e sarà assicurato dal turismo, dall’agriturismo e dai processi innovativi in agricoltura e per la zootecnica.
L’attuale strumentalizzazione politica sul caso dell’intermodale vuole coprire la inadeguatezza della Legge Obiettivo che vorrebbe scavalcare le procedure e le norme democratiche e giustificare scelte incongrue. Non è questo il metodo che noi vogliamo adoperare, convinti che va rispettato il valore dei luoghi e quello che pensano i cittadini che nelle aree toccate dalle grandi infrastrutture vivono e lavorano”.
Possiamo quindi riassumere che:
1- la Provincia raccoglie e fa sue le volontà dei cittadini per spostare altrove il centro intermodale, dall’impatto devastante
2- lo sviluppo della Sabina della Valle del Tevere si deve basare sul turismo e l’agricoltura, grazie all’innovazione e alla stretta connessione tra i due settori
3- la Legge Obiettivo è antidemocratica e la Provincia di Rieti non ha intenzione di ricorrere a simili metodi di imposizione delle grandi opere
4- è necessario rispettare il valore dei luoghi e la volontà dei cittadini che ne fanno parte
5- il centro intermodale va comunque fatto in Sabina e comunque nel territorio della provincia di Rieti
Sono belle parole, ma contengono un paio di “sfumature” che ci impongono una richiesta di chiarimento. Se è vero che lo sviluppo passa per il turismo e l’agricoltura e se è vero che è necessario rispettare i luoghi e chi li abita e ci lavora, ci viene spontaneo domandarci quale sia la visione strategica di un centro intermodale. E soprattutto perché la Provincia lo voglia trasferire proprio qui a Passo Corese, come se Ferrovia, ASI e Tornarino non bastassero ad allarmare l’intera comunità dei residenti. E se c’è tutta questa attenzione nel rispetto della volontà della popolazione perché la Provincia ancora non ha dichiarato apertamente e chiaramente che in sede di Conferenza dei servizi si pronuncerà per l’annullamento dell’attuale progetto Italferr? E se si vuole veramente il dialogo perché si è deciso di spostare il centro intermodale a Passo Corese senza preventivamente ascoltare il parere della popolazione?
Cara Provincia, i cittadini sono tutti qui in attesa di incontrarti per farti conoscere il proprio pensiero. E se può risultare troppo scomodo dal capoluogo raggiungere questa “periferia”, saranno gli stessi cittadini di certo a farti visita.
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