Il Comitato Nuovo Tracciato comunica che oggi sono stati depositati i ricorsi al TAR contro l’attuale tracciato della tratta ferroviaria Passo Corese – Osteria Nuova.
Il progetto dei 14,350 km di strada ferrata che si dipanano sul territorio di Fara in Sabina sono uno dei più grandi sfregi che il nostro territorio abbia partorito nella sua plurimillenaria storia, ed è destinato, oltre che a danneggiare gravemente ed irrimediabilmente il paesaggio, le imprese e i suoi cittadini, a cambiare definitivamente i connotati della Sabina che inizierà a retrocedere a periferia degradata di Roma.
A nulla valse la sonora bocciatura a tutto tondo del tracciato da parte della Giunta Comunale di Fara in Sabina che il 23-6-2003, con la delibera n. 108, espresse “parere negativo sul progetto preliminare” della Italferr, denunciando una “devastazione del paesaggio agrario della parte pedemontana delle colline comunali”, che lo stesso “svilirebbe un territorio ancora per la gran parte preservato dalla speculazione edilizia e dal degrado ambientale, patrimonio dell’intera collettività” e auspicando “che il progetto medesimo venga sostanzialmente modificato nel rispetto dell’ambiente e delle risorse territoriali”.
Come a nulla valse anche la lettera che il sindaco Tersilio Leggio scrisse il 10-5-2004 direttamente all’amministratore delegato di Italferr Riccardo Bonasso all’indomani della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera CIPE n. 124 del 19-12-2003. Da Italferr né la Giunta, né il sindaco Leggio, né i cittadini hanno mai avuto una sola risposta, né alcun cenno che avesse potuto anche solo timidamente manifestare una volontà al dialogo, al tentativo di trovare una soluzione ai gravissimi problemi sollevati. Da Italferr, chiusa nella botte di ferro della Legge Obiettivo, quindi soltanto un atteggiamento insensibile, sprezzante e irriguardoso nei confronti di un’intera municipalità.
Ma tutta la vicenda è una vera e propria costellazione di irregolarità, omissioni, strane pressioni, assenza di trasparenza, coincidenze elettorali, ambiguità, incompatibilità e stranezze talmente manifeste da prefigurare diversi reati amministrativi e probabilmente anche penali.
Il tutto confermato dall’ancora “inesistenza” della delibera del CIPE del 29-3-2006 (di tale delibera esiste il solo annuncio e l’esito, cioè l’elenco delle opere con le somme stanziate) e dall’assoluta riluttanza da parte delle istituzioni a produrre i verbali delle Conferenze dei Servizi e gli altri incartamenti richiesti dagli avvocati.
Irregolarità quindi talmente macroscopiche e grossolane che hanno permesso allo studio legale che ha curato gli interessi degli espropriandi di produrre un ricorso di circa trenta dettagliatissime pagine, nonostante la carenza di documentazione denunciata.
Oltre al ricorso degli espropriandi sono stati presentati anche altri tre ricorsi: quello da parte dei cittadini non espropriandi, quello da parte del Comune di Fara in Sabina e quello da parte dell’ASI.
Il Comitato Nuovo Tracciato continuerà a informare i cittadini di ogni sviluppo della vicenda e continuerà a vigilare affinché non si verifichino più aggressioni simili al territorio della Sabina, che merita un destino ben diverso da quello che le lobby del malaffare sembrano aver disegnato.
IL COMITATO NUOVO TRACCIATO
www.ferroviarietipassocorese.paolocampanelli.com
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