Spettabili Associazioni di Fara in Sabina,
come saprete il nostro territorio comunale è interessato dall’attraversamento di una ferrovia. In fase preliminare tale opera doveva essere la Rieti-Roma, mentre in fase esecutiva il progetto ha riservato tutti i soldi previsti per la Rieti-Roma (49 km) per il solo tratto Passo Corese-Osteria Nuova (22 km). La società di progettazione Italferr non ha quindi più previsto il tratto ulteriore Osteria Nuova-Rieti, lasciando così il capoluogo senza ferrovia, e ha deciso che la costruzione inizi da Passo Corese e prosegua in direzione Osteria Nuova. Attualmente il progetto definitivo è stato approvato e sta per essere deliberato l’impegno di spesa, per cui siamo vicinissimi all’appalto e all’inizio dei lavori.
Oltre 200 proprietari di Fara in Sabina, a loro insaputa, hanno già subito vincoli sulle loro proprietà a causa di un piano degli espropri assai corposo, dovuto al fatto che il tracciato spezza in due l’area comunale e la zona più importante nella produzione dell’olio DOP sabino, dal momento che la ferrovia attraversa, oltre agli uliveti, territori già densamente abitati sfiorando di pochi metri le case, con attualmente presenti attività agrituristiche e imprenditoriali, luoghi di culto, siti archeologici e splendidi paesaggi.
Le aziende a cui verranno appaltati i lavori opereranno poi ulteriori espropri, che al momento non siamo neanche in grado di prevedere. Gli espropri già previsti rendono comunque già l’idea di quello che sta per accadere: 5.000 ulivi secolari verranno tagliati, alcune strade verranno trasformate, altre create esclusivamente per il passaggio di mezzi imponenti necessari alla realizzazione di ben 13 viadotti, molti dei quali alti oltre 30 metri e lunghi oltre 500 metri, per una lunghezza complessiva di oltre 5 km di viadotti. Verranno poi scavate 4 gallerie di cui una su Fonte Luna sopra Coltodino imponente, lunga 2,7 km, che richiederà anche parcheggi speciali e un eliporto per le eventuali emergenze. È certo che le gallerie sconvolgeranno completamente tutto il sistema idro-geologico comunale determinando la deviazione delle falde acquifere con conseguenze imprevedibili per tutti noi e con la certezza che moltissimi pozzi cesseranno di funzionare, e che sorgenti e ruscelli spariranno allo stesso modo.
Ci sarebbero tantissime altre cose da spiegarvi su questo nefasto progetto che distrugge completamente il nostro habitat così come lo conosciamo, compromettendo definitivamente ogni possibile sviluppo in ambito turistico, e che mette seriamente a repentaglio le attività imprenditoriali ed agricole un po’ ovunque, da Ponticchio-Grottaglie a Baccelli, da Coltodino a Prime Case, da Montegrottone a Canneto ecc.
Noi siamo un gruppo di cittadini che fino all’altro giorno neanche si conoscevano, di ogni estrazione, dalle storie e dalle idee diverse, ma che si sono ritrovati insieme, e che si sono costituiti in Comitato, per intraprendere e cercare di vincere una battaglia che ci deve trovare tutti uniti per difendere la nostra terra, i nostri investimenti e il nostro futuro, contro un’opera che per Fara in Sabina risulta essere puramente distruttiva. Al già gravissimo danno si aggiunge la beffa: l’opera non prevede, né consentirà in futuro, la realizzazione di stazioni intermedie né sul nostro territorio né altrove. Un’opera quindi di oltre 300 milioni di euro, frutto delle fatiche di tutti i cittadini, che, per come è stata progettata, risulta essere di nessuna utilità pubblica. Richiediamo quindi che venga rifatto da capo il progetto di questa ferrovia, negli interessi non solo dei residenti di Fara in Sabina, ma di tutti i cittadini della provincia di Rieti e di tutti i contribuenti.
Riteniamo che le Associazioni presenti nel territorio di Fara in Sabina, senza alcuna distinzione, siano da noi informate su ogni aspetto di questo problema affinché sappiano esattamente cosa sta per succedere e per permettere loro di avere gli strumenti idonei per decidere se e come impegnarsi in questa battaglia. Noi vi vogliamo al nostro fianco, al fianco dei comuni cittadini, per far sentire sempre di più la nostra voce e far valere i nostri diritti.
Vi invitiamo quindi domenica 5 marzo alle 10.30 a Passo Corese, alla Sala 3M di largo Giulio Cesare, per approfondire con voi tutte le questioni e richiedere il vostro appoggio.
Vi ringraziamo sin d’ora dell’attenzione che vorrete riservare a questo problema, che se non arginato è destinato a sconvolgere radicalmente e per sempre il nostro territorio, i nostri investimenti, la nostra vita.
Fara in Sabina 1 marzo 2006
IL COMITATO NUOVO TRACCIATO
www.ferroviarietipassocorese.paolocampanelli.com
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